Il nuovo anno sotto il "segno dell'Analisi Bioenergetica

Lowen diceva “La via della salute emozionale passa dal corpo”.

 

Da sempre Dicembre rappresenta un mese di interiorità e riflessioni. Il momento in cui è norma tirare le somme riguardo la propria vita. Si viene colti da un’energia particolare, tipica di questo momento dell’anno, e spesso ci si ferma a riflettere sulle proprie sofferenze e sulle proprie gioie, con i migliori intenti di trasformarle e nella promessa di rinascere più forti e solidi rispetto al passato.

Segnando anche il passaggio ad un nuovo anno, Dicembre può essere un buon momento per fare davvero un passo verso se stessi, per iniziare letteralmente a “muovere i primi passi” lungo una nuova strada. Una strada che porta ad una nuova meta: noi stessi.

Una strada dove sarà possibile incontrare le emozioni, dove sarà possibile sentire che sotto la testa abbiamo un corpo vivo, vibrante, e non solo uno strumento che ci porta in giro tutti i giorni. Una strada lungo la quale scopriremo che attraverso il respiro, il movimento e la voce è possibile trasformare la nostra vita.

Ci sono molte persone che vivono la maggior parte del loro tempo lottando contro continui “allagamenti emotivi”: c’è chi annaspa nel dolore, chi resta impantanato nella rabbia, chi si fa consumare dalla tristezza e dalla malinconia. E quando arriva Dicembre, simbolo di ri-nascita e cambiamento, la battaglia sembra ormai arrivata al culmine. Ci si sente senza energia, senza forze, senza alcuna speranza e motivazione. Ma è proprio qui, su questo ponte tra il vecchio e il nuovo anno che è possibile creare un nuovo spazio, un nuovo orizzonte. La “buona terra” su cui appoggiare i propri piedi, sotto il “segno dell’Analisi Bioenergetica”.

Tutto diventa scoperta, possibilità. Possibilità di essere oltre la sofferenza, affrontandola e guardandola chiaramente. Attraversandola e vivendola fino in fondo sia nella mente sia nel corpo.

Possibilità di comprendere che il dolore è solo un bambino ferito che ci chiama a gran voce. E più lo ignoriamo, più ci distraiamo e più la sua ferita diventa profonda.

Possibilità di imparare che smettere di correre significa poter “tornare a casa”, al corpo e riconoscere ciò che stiamo provando. Che se fermiamo la continua attività della nostra mente, senza lasciarci distrarre non saremmo sopraffatti dalla sofferenza, dalla rabbia, dalla disperazione o dalla solitudine come pensiamo.

Possibilità di scoprire che il dolore è energia, come la presenza a se stessi, l’essere centrati e radicati in sé e nella realtà, nel qui ed ora.

Possibilità, attraverso la propria presenza mentale e corporea, di mettersi nei panni di genitore che si prende cura del proprio bambino ferito, riconoscendogli il diritto di piangere senza ignorarlo né giudicarlo. Perché è attraverso il riconoscimento e la cura che il dolore e la sofferenza diventano più malleabili e attraversabili.

 

Ognuno, risuonando della propria energia, può dunque imparare a coltivare la felicità ed il piacere nella propria vita e cercare ogni giorno in ogni suo passo il senso della possibilità e della ri-nascita.

 

 

Buon nuovo anno a tutti!!